Federica Caporuscio: il ritorno della tigre
L’atleta capitolina svetta tra le Ladies al secondo Gran Premio di Fossa Olimpica a Battuda
(di Massimiliano Naldoni)
È una Federica Caporuscio di grande personalità quell’atleta che sulle pedane di Os Academy si impone tra le Ladies al secondo Gran Premio Fitav di Fossa Olimpica. L’atleta capitolina soffre un po’ in qualificazione ma stacca il ticket per la finale con 113/125. Il round decisivo porta però indiscutibilmente la sua firma e Fede Caporuscio torna sulla scena del Gran Premio pavese con quella grinta che l’ha sempre contraddistinta. Con 41/50 la portacolori dei Carabinieri è prima davanti a Marika Patera e Gaia Ragazzini.
Federica, che bilancio tracci di questa tua vittoria?
È stata una gara con tanti volti diversi. Ad esempio di certo il mio risultato in qualificazione non mi è piaciuto. Il campo in cui abbiamo gareggiato è certamente difficile: abbiamo affrontato lanci impegnativi e abbiamo dovuto anche fare i conti con forti cambiamenti di luce che hanno complicato la situazione. Naturalmente però sono molto contenta del responso, anche perché tutte le altre ragazze che hanno concorso con me in questa gara hanno dimostrato di essere molto brave e di possedere un ottimo livello tecnico.
Qual è stato il momento più critico di questa gara?
Certamente la quinta serie è stata un esame impegnativo perché, dopo qualche serie un po’ meno brillante nella prima giornata e poi anche con il 22 della prima serie di oggi, mi rendevo conto che serviva un punteggio importante per provare ad entrare in finale.
Si sono affacciati improvvisamente dei dubbi?
Non proprio, ma certamente arrivavo a questo Gran Premio da un periodo di prove tecniche con le quali cerco di ritrovare, diciamo così, la Federica di un tempo, quindi ogni passaggio in una gara è un test per verificare a che punto sono in questa riscoperta tecnica di me stessa.
Poi però la finale ha fornito subito solide certezze.
Sì, davvero. Il 23/25 del primo round è stato un puntello molto saldo. Ma nel nostro sport non puoi mai stare tranquilla perché i quindici piattelli successivi sono stati proprio l’altro momento più difficile della gara dopo quell’esame della quinta serie.
Che cosa è successo dopo quel primo round quasi perfetto?
Di nuovo dei repentini cambiamenti di luce mi hanno creato dei problemi e nel primo step dopo i venticinque sono riuscita a raccogliere soltanto un 2/5. Sono tornata prontamente in pista e nello step successivo ho totalizzato 4/5, ma con uno zero al primo. Poi ancora qualche strascico di difficoltà si è manifestato al terzo step in cui sono incappata in una bicicletta. Ma ne sono uscita proprio facendo riferimento al bel risultato dei primi venticinque piattelli della finale. Ho pensato appunto che in quei primi venticinque piattelli avevo fatto molto bene e quindi era impossibile a quel punto buttare tutto il bel lavoro fatto. Credo di aver pensato che era il momento di riscoprire la Federica combattiva di un tempo e quel pensiero mi ha permesso di confezionare il 9/10 dell’ultimo step che mi ha donato questa bella vittoria.