San Demetrio delle meraviglie
La formazione siracusana del Presidente Angelo Di Mari sfida il vento pugliese e conquista lo scudetto d’inverno delle Società di Terza categoria al Tav Nicola Caramia
(di Massimiliano Naldoni)
Dal momento che il Tav San Demetrio da cinque stagioni non manca un podio, il Presidente Angelo Di Mari ha assunto ormai la statura ideale di un personaggio da poema omerico e i suoi portacolori sono autenticamente eroi degni delle imprese di Ulisse. E per fare da cornice ad un’altra storica impresa del Tav San Demetrio non poteva che verificarsi una situazione meteo di quelle estreme. Al Tav Nicola Caramia, nei due giorni delle prove e della gara valida per il titolo invernale delle Società di Terza categoria di Fossa Olimpica, ha infatti imperversato un vento teso di settanta chilometri orari che ha perfino indotto il Presidente Nuccio Caramia e i suoi collaboratori a ventilare l’ipotesi della cancellazione della gara – o quantomeno della riduzione – per cause di forza maggiore. Ma la furia del vento non ferma mai gli eroi e anche questa volta non poteva certo impedire l’ennesima impresa del Tav San Demetrio. Infatti il Presidente Di Mari ha conquistato un altro scudetto in una gara dai contorni appunto leggendari grazie alle prove di Massimo Chiarenza, Luigi Tuccitto, Salvatore Dell’Aquia, Alessandro Scuderi, Concetto Tuzza e Giorgio Domenica che hanno offerto una prestazione convincente e omogenea. Ma appunto come in ogni impresa epica, anche un nugolo di imprevisti si era accanito sulla formazione siracusana.
“Esattamente. – Spiega Angelo Di Mari – Avevamo previsto di arrivare in forze, con due squadre, a questo Campionato invernale in cui difendevamo il titolo conquistato un anno fa. Ma nel giro di poche ore alla vigilia della partenza praticamente metà degli atleti sono stati impossibilitati a partire e ho dovuto addirittura assumere personalmente il ruolo di riserva della squadra per poterci garantire anche in caso di un ulteriore imprevisto nel corso della gara stessa.”
“Con il 123 della prima serie avevamo preso le misure della gara, – prosegue il massimo dirigente del club di Carlentini – poi i due 125 delle serie successive ci hanno fornito la base tecnica per immaginare che potessimo tornare a vincere. Ma serviva un altro sforzo notevole nella quarta serie. Per fortuna le condizioni meteo in quel momento sono state più clementi. Serviva un 129 o meglio ancora un 130. I ragazzi sono stati straordinari e hanno totalizzato uno straordinario 135/150 che ci ha permesso di rientrare in Sicilia con un’altra meravigliosa vittoria.