In pedana e in palestra

Nel raduno che si è svolto a Montopoli un gruppo di atlete e di atleti del Settore Giovanile ha affrontato tre giorni di intenso lavoro: ecco le loro impressioni

(di Massimiliano Naldoni)

In pedana e in palestra è il sintetico programma di lavoro che le atlete e gli atleti del Settore Giovanile hanno svolto a Montopoli nei tre giorni di lavoro con i Tecnici Emanuele Bernasconi e Daniele Lucidi per la Fossa Olimpica e con i Tecnici Nicola Irene e Umberto Ortolani per lo Skeet. Per comprendere quello che realmente ha significato in senso tecnico e fisico-atletico questo importante momento di verifica allo stand reatino siamo andati a sondare proprio i giudizi di alcune atlete e di alcuni atleti all’indomani del test.

Dell’importanza di appuntamenti di questo genere è fortemente convinto ad esempio Davide Battisti.

“Le mie impressioni sono molto positive – spiega l’atleta diciannovenne bolognese di Monterenzio che si dedica alla Fossa Olimpica –  per l’alto livello dei Tecnici e per il piacevole ambiente in generale. Devo dire che mi ha onorato anche molto essere designato per questo appuntamento. Io sono arrivato al raduno sapendo di avere il calcio del fucile con qualche difetto e con i Tecnici siamo riusciti ad intervenire e a risolvere il problema adeguando appunto il calcio alle mie caratteristiche fisiche.”

“Confesso che all’inizio del raduno – prosegue Davide Battisti – l’approccio alla pedana è stato difficile: dovevo acquisire familiarità con i piattelli diversi e con un campo per me totalmente nuovo. Nel corso dei tre giorni sono riuscito però a prendere la mano con quei lanci e a ritrovare il mio ritmo: certamente tutto questo non è avvenuto con semplicità perché è anche vero che in questa fase della stagione mi manca l’allenamento. Lavoro in un’azienda meccanica di Ozzano e quindi ho degli orari molto rigidi da rispettare e poco tempo per l’allenamento in pedana che si svolge a Conselice sotto la guida di Fabio Ragazzini che è sempre stato il mio istruttore fino dal mio primo approccio con il tiro a volo nel 2019. Dal mese di gennaio lavoro anche con un personal trainer che mi segue in palestra e sto facendo un percorso di preparazione e in parallelo seguo anche una dieta corretta. Ho sottoposto proprio a Carlo Alberto Zandomeneghi il piano di lavoro che sto seguendo: lui mi ha comunicato che considera corretto quel piano e quindi adesso sono molto motivato a proseguire seriamente il lavoro in contemporanea sulla preparazione in palestra e in pedana.”

Un’altra atleta della Fossa Olimpica, Aurora Rocchi, pur confermando la grande utilità di momenti di verifica come il raduno di Montopoli, è però consapevole di non essersi dedicata in maniera adeguata alla preparazione atletica.

“Sicuramente ho ricevuto buone sensazioni – spiega la quasi ventenne di Tivoli – ma mi sono accorta che dal punto di vista atletico non ero ancora ben preparata. Nel corso della stagione scorsa avevo partecipato ad un raduno proprio dedicato alla condizione fisica, ma nei mesi invernali non sono riuscita a rispettare un lavoro regolare. Certamente adesso ho acquisito la consapevolezza che non può essere disgiunto il lavoro in pedana da quello in palestra e questo raduno mi ha fatto capire che la preparazione atletica è determinante e certamente sarò da subito più accurata.”

“Dal punto di vista tecnico – dice ancora Aurora Rocchi – la mia prova al Campionato italiano di Montecatini dello scorso settembre mi aveva dato una spinta in più, specialmente dopo il bel lavoro che ho condotto proprio a Montopoli con Emanuele Bernasconi nell’arco del 2024. E nei confronti di Emanuele sono fra l’altro davvero grata per aver conseguito in quest’ultimo anno molti progressi per me molto importanti.”

Era al suo debutto in un raduno tecnico anche la skeettista Giulia Castrichini che segue a Foligno le lezioni di Emanuele Fuso.

“In realtà io mi ero avvicinata al tiro a volo iniziando a sparare al Compak. – Racconta la diciannovenne di Todi con trascorsi sportivi nel nuoto e anche nell’atletica e nel volley – Questo avveniva prima del Covid: poi con la pandemia il progetto si era naturalmente interrotto. Sono tornata a sparare a Foligno con il mio papà al Compak dopo un paio di anni. In quell’occasione ho visto in pedana Riccardo Mignozzetti che si allenava con Emanuele Fuso. Scoprire che i piattelli dello Skeet erano lineari e regolari invece che uno in aria e uno per terra come nel Compak, e anche questa bella idea di compiere un percorso lungo le varie pedane, mi ha trasmesso l’impressione che appunto lo Skeet fosse molto divertente. Emanuele mi ha convinto a provare e ho provato i piattelli più facili proprio con lui. Poi sono tornata qualche volta ma senza un vero programma e senza regolarità. È dal febbraio del 2024 che invece ho iniziato a svolgere un allenamento costante.”

“Ammetto invece – spiega Giulia Castrichini – di non essere stata proprio costante sotto l’aspetto della preparazione atletica dallo scorso novembre: ne ho parlato anche con Carlo Alberto Zandomeneghi. Diciamo che per qualche aspetto mi ha aiutato il nuoto: per la circonduzione delle braccia, ad esempio, sì, dal momento che nel nuoto in qualunque stile è essenziale e lo è anche nello Skeet.”

“Il raduno – prosegue Giulia Castrichini – è stato molto utile anche per correggere piccoli dettagli: ad esempio qualche volta tendo a posizionare il fucile un po’ più in alto rispetto alla striscia regolamentare. In allenamento avevo l’impressione che questa posizione mi aiutasse ad imbracciare e invece, seguendo le indicazioni di Emanuele Fuso e i suggerimenti che ho ricevuto dai Tecnici Irene e Ortolani nel raduno, ho risolto anche questo piccolo problema.”

Un percorso sportivo analogo a quello di Giulia Castrichini lo ha compiuto anche Sara Bianchi: ventenne toscana del cenacolo skeettistico folignate di Emanuele Fuso.

“Per me è stato il primo raduno tecnico dopo che avevo partecipato ad un raduno di preparazione atletica a Tirrenia nel corso del 2024. Anche io, nella mia carriera sportiva, sono stata subito colpita dalla dinamicità dello Skeet. In senso tecnico in questi tre giorni a Montopoli ho consolidato molto le mie conoscenze: i consigli che ho ricevuto mi sono serviti davvero molto e gli interventi sui miei problemi alla pedana 2 e alla 4 sono in via di risoluzione. Abbiamo anche fatto un bel lavoro sulla percezione iniziale del piattello e sul tempo di sparo.”

Molto convinto della funzione del raduno anche il lombardo Andrea Guidi.

“L’aspetto più utile del raduno è stata la quantità di serie sparate: nella mia quotidianità, per vari impegni tra cui quello scolastico, non ho la possibilità di fare un allenamento molto intenso e quindi alcune giornate di attività molto concentrata come queste di Montopoli hanno prodotto un effetto positivo. Il raduno mi ha dato sicurezza: anche se, partendo da casa, avevo già la consapevolezza di attraversare un buon momento e l’impressione di sparare bene. Al raduno i Tecnici Lucidi e Bernasconi mi hanno confermato che a livello qualitativo ero al punto giusto e questo mi ha rasserenato. Poi d’accordo, qualche errore tecnico nel corso delle serie si fa, ma è normale ed è appunto l’aspetto su cui appunto si deve intervenire in occasione di un incontro di questo tipo.”

“Sono convinto – spiega ancora Andrea Guidi – che i miglioramenti si vedono nel tempo e non da un giorno all’altro. Nel mio modo di sparare c’era ad esempio qualche lieve difetto che mi aveva già segnalato il mio istruttore Rodolfo Viganò e che i Tecnici al raduno mi hanno confermato: mi sono stati suggeriti degli interventi e adesso il mio lavoro di allenamento si svolgerà proprio in quella direzione per correggere gli errori.”

“Il raduno è stato molto utile per riprendere il ritmo – spiega anche Antonio Marasco, quasi ventenne skeettista della scuola di Emanuele Fuso che ha conseguito il terzo posto tra gli Allievi al Campionato italiano dello scorso anno – e infatti con i consigli dei Tecnici Nicola Irene e Umberto Ortolani ho riscontrato subito un miglioramento. Sono attualmente già su medie un po’ più alte rispetto all’anno scorso perché anche nel corso dell’inverno ho osservato un allenamento abbastanza intenso. Adesso mi sto preparando per il Gran Premio Fitav di Roma e infatti con i Tecnici al raduno ho lavorato a fondo sul meccanismo della finale.”

Guarda con fiducia al futuro immediato anche la campana della Fossa Olimpica Alessia Mellone.

“Considero che il raduno sia stato molto importante perché abbiamo svolto sia la preparazione atletica che l’attività in pedana. Emanuele Bernasconi e Daniele Lucidi sono stati molto attenti a ogni dettaglio e a ogni persona: mi hanno aiutato tantissimo in questa occasione perché hanno notato piccoli difetti che poi in gara fanno tanta differenza. In questo periodo stavo sparando abbastanza bene anche se in misura ridotta per impegni anche scolastici e quindi per me era difficile far caso a questi dettagli che sono invece determinanti. Ad esempio abbiamo riscontrato dei problemi nel movimento di partenza perché tendevo a strappare molti piattelli destri. E qualche problema si è manifestato anche nell’impostazione in pedana. Questo avviene spesso quando si conduce per qualche tempo l’allenamento senza essere sorvegliate direttamente dall’istruttore che segnala subito l’imperfezione. Per questo motivo, appunto, i raduni di questo genere sono utilissimi. A Montopoli abbiamo trovato dei piattelli abbastanza impegnativi, ma d’altronde oltre alle gare del Settore Giovanile quest’anno sarò impegnata anche nei Gran Premi Fitav in cui i piattelli sono certamente più difficili.”

“Mi dedico con attenzione anche alla preparazione atletica. – Dichiara Alessia Mellone – Vado in palestra due volte alla settimana e mi segue un personal trainer, quindi sarei stata pronta anche ad un lavoro pesante in questo raduno. Devo ammettere che il lavoro in palestra con Carlo Alberto Zandomeneghi durante il raduno invece non è stato pesantissimo: riconosco che Carlo Alberto ha scelto un approccio leggero e sicuramente è stata una scelta sapiente.”

“Quanto all’aspetto tecnico – conclude Alessia Mellone – il mio obbiettivo è sempre quello di sparare bene, ma soprattutto anche quello di divertirmi in pedana. Non mi accontento mai, guardo sempre avanti, perché bisogna sempre migliorarsi.”

Torna a casa dal raduno con grande convinzione anche lo skeettista Niccolò Diturco: allievo sedicenne di Stefano Muzzu al Tav Arzachena.

“Ho ricevuto belle sensazioni – dichiara l’atleta sassarese – perché il raduno mi ha aiutato molto sia a livello tecnico che mentale e infatti sono grato a Umberto Ortolani e a Nicola Irene per il lavoro svolto. Mi ha aiutato molto anche Carlo Alberto Zandomeneghi per darmi l’input giusto per prepararmi fisicamente anche a casa in vista delle gare: so con certezza che se si è preparati fisicamente si affrontano le gare con meno difficoltà. E infatti in questi mesi ci ho svolto con regolarità la preparazione fisica mediante esercizi basilari.”

“Tecnicamente – spiega ancora Niccolò Diturco – abbiamo individuato dei piccoli problemi, uno relativo alla postura e un altro che riguardava il posizionamento in pedana, che abbiamo prontamente risolto. So di aver fatto una bella gara a Montecatini nello scorso settembre, ma adesso occorre guardare avanti. Il Gran Premio Fitav di Roma è il traguardo immediato. Ho la consapevolezza che lavorando bene in allenamento, si può far bene anche in gara. Il punteggio, poi, lo giudicheremo.”

Tutte le atlete e tutti gli atleti del raduno di Montopoli

Fossa Olimpica: Stella Avagliano, Maria Iovinella, Alessia Mellone, Aurora Rocchi, Greta Sforzi, Linda Zaina, Davide Battisti, Luca Chessa, Alessio Giancane, Andrea Guidi, Gabriele Barone, Simone Roncen

Skeet: Sara Bianchi, Dalia Buselli, Giulia Castrichini, Adela Sparapani, Valerio De Nicola, Domenico Diana, Niccolò Diturco, Francesco Fortunati, Yari Giandolfi, Michele Manzella, Antonio Marasco, Salvatore Pilurzi Pirina