Giovanissimevolmente: Dalia Buselli, Linda Zaina, Michele Ascione e Riccardo Zanetti

Un viaggio tra le impressioni delle atlete e degli atleti del Trap e dello Skeet che hanno primeggiato nella qualifica Esordienti al Gran Premio della Gioiese

(di Massimiliano Naldoni)

Rappresentano il comparto più giovane tra i giovanissimi: sono le Esordienti e gli Esordienti della Fossa Olimpica e dello Skeet e, pur con una esperienza di pedana ancora inevitabilmente circoscritta, sono spesso già in grado di stupire. Al primo Gran Premio del Settore Giovanile alla Gioiese nello Skeet il primato di quel comparto è andato a Dalia Buselli (protagonista della foto di copertina) e Michele Ascione, mentre il Trap ha premiato Linda Zaina e Riccardo Zanetti.

98 centri in qualificazione e un solido 20 in finale hanno conferito dunque a Michele Ascione la vittoria tra i più giovani dello Skeet: per il quasi quattordicenne di Ercolano si tratta di un’importante conferma dopo il successo nel confronto nazionale invernale di Roma dello scorso febbraio.

Michele, al Gran Premio della Gioiese, se alcuni tuoi colleghi della qualifica Esordienti hanno sofferto qua e là per qualche calo di rendimento, la tua gara invece è stata molto regolare: eri arrivato dunque molto preparato a questo appuntamento?

Mi sono trovato molto bene sui campi in cui ho gareggiato. E soprattutto sono partito con un pensiero ben fisso in mente, cioè: fare bene quello che in allenamento mi è stato insegnato sotto l’aspetto tecnico.

Michele Ascione al vertice del podio degli Esordienti di Skeet con Matteo Ciccarese e Niccolò Nucera

All’invernale di Roma avevi raccontato che in allenamento di solito fai punteggi più alti che in gara: è andata così anche alla Gioiese?

In allenamento faccio sempre punteggi più alti: poi in gara subentra un po’ l’emozione. Sì, anche al Gran Premio della Gioiese, com’era già successo a Roma, in prova ho fatto punteggi molto buoni: sulla media del 23 e anche qualche 24.

Pensando ancora all’invernale di Roma, avevi segnalato che gli errori erano sempre arrivati nella seconda parte della serie: è andata così anche questa volta?

No, al Gran Premio è stato un po’ diverso. Nel caso di uno dei 19 e del 18 della quinta serie ho fatto gli zeri nella prima parte, mentre nei 21 e anche nell’altro 19 gli zeri sono tutti collocati nella seconda parte della serie: ad esempio alle doppie in quarta pedana o alle doppie in quinta.

Anche Linda Zaina approdava al suo debutto sulle pedane baresi dopo il convincente esordio stagionale di Roma tra le Esordienti della Fossa Olimpica. Al confronto in programma al Tav Gioiese l’atleta friulana di Porpetto è stata autrice di una gara con alti e bassi che si è concretizzata nel punteggio di 83/125.

Linda, all’invernale di Roma avevi raccontato che alla prima serie eri molto emozionata ma eri riuscita a sparare bene, poi però il rilassamento aveva prodotto un risultato più modesto alla seconda: stesso copione anche alla Gioiese?

Premetto che questa è stata in assoluto la mia prima gara alla Gioiese, ma in realtà questa volta sono stata abbastanza rilassata in tutte le serie della gara. Però del risultato ovviamente non sono molto soddisfatta. Poteva senz’altro andar meglio: non faccio mai previsioni, però speravo di poter rispettare la media del 20 che raggiungo abbastanza facilmente in allenamento. Sono arrivata preparata a questa gara e per quel motivo speravo certamente di fare un punteggio superiore: le prime due serie della prima giornata, quelle del 18 e del 19, sono abbastanza in linea con il mio standard e con le mie aspettative, ma certamente non il resto della gara.

Linda Zaina

Nella terza serie del primo giorno il punteggio si è rivelato decisamente al di sotto delle tue possibilità: che cos’è successo?

In quella serie ho sofferto molto il maltempo e il vento. Ma in ogni serie certamente ha sempre il suo ruolo anche la testa: l’atteggiamento che sei in grado di assumere per tutti i venticinque piattelli.

Hai comunque dato una risposta di carattere nella seconda giornata.

Sì, nelle due serie della seconda giornata sono partita anche molto bene: in tutte e due le serie fino al quindicesimo piattello avevo soltanto due zeri. Poi è capitato che è arrivato un errore e probabilmente ci ho pensato un po’ troppo e mi sono deconcentrata, ma sicuramente in generale è stato l’atteggiamento giusto.

Linda Zaina

Dal punto di vista del punteggio alla Gioiese c’è un progresso a dir poco vertiginoso nel risultato che ha permesso a Dalia Buselli di svettare tra le Esordienti dello Skeet rispetto appunto al risultato che l’atleta toscana aveva totalizzato un anno fa.

Dalia, mettiamola così: dalla tua prova al primo Gran Premio dell’anno scorso a questa gara c’è un incremento di venti piattelli. Non è proprio un dettaglio.

Sì, effettivamente dall’anno scorso ad ora c’è un bel cambiamento in meglio. Questa volta c’è stata anche una bella partenza nella prima serie con un 23. Poi, a causa di un’infiammazione ad un occhio, ho avuto qualche problema nelle serie successive.

Gareggiare da sola, o quasi, nella qualifica Esordienti forse non ti permette di vivere la gara con l’atmosfera giusta.

Sì, mi piacerebbe davvero molto che ci fossero altre atlete in gara. Darebbe certamente un altro ritmo alla competizione.

Dalia Buselli

Riccardo Zanetti pratica il tiro a volo da un anno appena. Al Campionato italiano invernale di Roma 38 centri su 50 avevano collocato il quasi quattordicenne veneziano di Santa Maria di Sala al sesto posto tra gli Esordienti della Fossa Olimpica, ma il Gran Premio della Gioiese ha rivelato invece un giovanissimo atleta dalla tempra agonistica già forgiata. Con 103/125 e 14 in finale l’allievo di Luigi Pegoraro della scuola di tiro della Fattoria di Mira ha infatti ottenuto una rotonda vittoria tra gli Esordienti del Trap. Certamente Riccardo Zanetti può già vantare un profilo sportivo invidiabile che indiscutibilmente contribuisce ad attribuire all’atleta della Serenissima il giusto atteggiamento in gara. Da molti anni, infatti, Zanetti milita nella Miranese Calcio nel ruolo di ala destra e ogni settimana, oltre alle tre sedute di allenamento, affronta anche la partita domenicale. La carriera sportiva del ragazzo veneziano, che ha stabilito il suo primo contatto con il tiro a volo un anno fa al Vecio Piave, è naturalmente a un bivio: calcio o tiro a volo? Riccardo Zanetti assicura che alla fine del 2025, quando frattanto l’atleta di Santa Maria di Sala frequenterà il primo anno del Liceo Sportivo di Dolo, opterà definitivamente per l’uno o per l’altro. Oppure, invece, magari le due passioni continueranno a compiere un percorso parallelo…

Riccardo Zanetti al vertice del podio degli Esordienti di Trap con Davide Mondini e Kevin Bergamaschi

Riccardo, che giudizio formuli del Gran Premio alla Gioiese?

Sono molto soddisfatto della gara. Non mi aspettavo neppure questo risultato perché nelle settimane successive all’invernale di Roma avevo avuto un lieve calo di rendimento. Considerando com’era andato l’allenamento, io mi aspettavo perfino qualcosa in meno del 103 della qualificazione. In prova ero partito bene alla prima serie, poi, però, avevo avuto un problema di posizionamento del fucile sulla spalla alla seconda. In generale, insomma, questa volta in allenamento ho rispettato una media un po’ più bassa del mio standard.

Riccardo Zanetti con Gabriele Rossetti

Anche la gara ha rivelato poi un andamento misto.

Sì, nella prima giornata, dopo il 20 di esordio, alla seconda serie ho fatto un 24 che è attualmente il mio miglior risultato mai ottenuto in gara. Il 17 della terza serie è anche un po’ conseguenza proprio di quel bel punteggio. Avevo scaricato tutte le tensioni, ero andato in pedana pensando a quello che avevo fatto e per quel motivo è calata la concentrazione. Nella seconda giornata con i due 21 sono riuscito a dare più regolarità alla mia prova. Ripensando a questo primo Gran Premio, mi rendo conto che c’è naturalmente molto da lavorare e questi prossimi mesi della stagione saranno fondamentali per intervenire su tutti quegli aspetti che il primo Gran Premio ha evidenziato.

Foto di Pavla Dolenska