Giovanissimevolmente: Adela Sparapani e Christian Bruno Rossi
All’Uno d’Oro la quindicenne toscana dello Skeet e il coetaneo piemontese del Trap hanno saputo esaltare le proprie doti tecniche in potente ascesa
(di Massimiliano Naldoni)
Sì, d’accordo: di qualunque attività si stia parlando, i buoni maestri contano. E nel caso di Adela Sparapani (nella foto di copertina), essere cresciuta alla scuola di un istruttore stimato come Renato Ribecai ha indiscutibilmente il suo peso. Come ha il suo ruolo positivo l’aver affinato la propria tecnica in un cenacolo tiravolistico di fama nazionale come il Tav Cecina che in questi anni, rivelando tanti nuovi talenti, ha contribuito a far crescere esponenzialmente lo Skeet toscano e a trasformarlo da situazione episodica in fenomeno di trend. D’accordo, si diceva, c’è tutto questo nel caso di Adela Sparapani, ma se la quindicenne livornese non disponesse anche di un talento naturale per quel magico percorso a semicerchio dall’1 Pull all’8 Mark, evidentemente non avrebbe saputo utilizzare la recente ribalta dell’Uno d’Oro per far comprendere che i suoi orizzonti agonistici possono essere davvero ampi. Tra le Juniores dello Skeet in gara a Conselice, Adela Sparapani ha totalizzato il miglior punteggio di qualificazione (62/75) e poi in finale (per effetto del numero circoscritto delle contendenti non sono state effettuate le semifinali a scontro diretto) ha svettato con 19/25 precedendo Sara Bianchi e Ada Fochesato.
Adela Sparapani
“Sono partita un po’ male nella prima serie, – ammette Adela Sparapani – perché è stato un momento in cui è subentrata anche un po’ di ansia e in quel caso non era possibile far meglio del 18. Nella seconda serie invece sono riuscita a tornare a fare bene e con lucidità quello che so fare in pedana e infatti ho ritrovato anche il risultato: 21/25. La terza serie di qualificazione, quella in cui ho fatto 23, è stata poi senz’altro la migliore, non soltanto per il risultato, ma perché sono riuscita a divertirmi davvero. In tutta la fase di qualificazione la media è stata superiore al 20 che è un punteggio che ormai rispetto abbastanza regolarmente anche in allenamento, però sono contenta di essere riuscita a stare su quella media appunto anche in gara: considerando che è una media certamente più alta di quella che riuscivo a rispettare anche soltanto poco tempo fa.”
“In finale – spiega ancora l’atleta livornese – ho vissuto di nuovo un momento di grande emozione. Ma in finale è sempre così: cancelli tutto quello che hai fatto in qualificazione, qualche errore di troppo e anche le serie buone, ed è una storia nuova. A quel punto: come va, va. Indipendentemente da quello che hai fatto prima. Sì, è tornata fuori l’ansia perché mi ero presentata alla finale con il miglior punteggio della mia qualifica. Eravamo poche e quindi ci siamo ritrovate direttamente in finale, senza il passaggio degli scontri diretti in semifinale che magari sarebbero stati anche una prova interessante da valutare dopo. Nel campo dove abbiamo fatto la finale ho avuto qualche problema sulla 5, però invece di solito la 5 è una pedana che mi riesce bene. Ma a quel punto, in finale, malgrado qualche incertezza qua e là sentivo che non dovevo e non potevo mollare.”
Adela Sparapani
All’orizzonte si staglia certamente il Campionato italiano per la skeettista toscana del Tav Cecina e le prossime settimane saranno inevitabilmente decisive per la preparazione di quell’evento, ma c’è anche un altro piccolo-grande sogno da realizzare tra il Criterium e la prova tricolore.
“L’obbiettivo anche immediato – conferma Adela Sparapani – sarebbe un 25 in gara dopo che un 25 in allenamento l’ho già fatto un anno fa. Poi, però, spero proprio in una bella prova al Campionato italiano: riuscire ad entrare in finale e magari giocarsela comunque fino all’ultimo.”
Ha compiuto quindici anni a giugno Christian Bruno Rossi e l’atleta della scuderia del Tav Racconigi ha saputo individuare nell’Uno d’Oro di Fossa Olimpica al Tav Delle Alpi l’occasione giusta per imprimere uno slancio convinto alla propria carriera tiravolistica. Christian Bruno Rossi – appassionato di Moto Gp ma solo da spettatore – riconosce che la spinta più convinta alla sua attività l’ha ricevuta da Franco Allasia: lo storico timoniere del Tav Racconigi che ne ha individuato subito le doti. Poi, però, il consolidamento della tecnica di Christian Bruno Rossi è opera di un istruttore e di un tecnico di chiara fama come Enzo Cito che ha dato definitiva forma al talento del quindicenne (ed è stato l’artefice dei suoi primi 25/25). A Conselice tra le Giovani Speranze il ragazzo cuneese di Sanfré ha composto un solido punteggio di qualificazione (64) contrassegnato da una buona regolarità che lo ha proiettato nelle prime posizioni. Opposto a Leonardo Cosma, l’atleta piemontese ha superato la semifinale a un colpo con 17 e in finale ha arginato l’esuberanza di Davide Ferrandi costringendo l’atleta lombardo al 18 pari e poi superandolo in shoot-off per 3 a 2.
Il podio delle Giovani Speranze del Trap all’Uno d’Oro al Tav Delle Alpi: Christian Bruno Rossi (al centro) con Davide Ferrandi e Francesco Panizzi
“Sentivo che quella era una buona giornata, – ammette Christian Bruno Rossi – ho ricevuto subito delle buone impressioni dal campo e dal mio modo di sparare e quindi ho immaginato di poter fare anche un buon risultato. Il punteggio della qualifica rispecchia il mio attuale punteggio medio anche in allenamento. Poi, magari, qualche volta si verifica anche uno strappo positivo e matura un 24 e perfino un 25. Come del resto, in parallelo, a volte c’è anche la giornata storta in cui mille pensieri ti fanno stare sotto al 20: ma in generale il mio punteggio medio è dal 20 in su.”
“In semifinale ho totalizzato 17 a un colpo: e quello, sì, è stato un esito abbastanza a sorpresa. Infatti faccio pochissimo allenamento a un colpo: non credo di aver sperimentato più di cinque o sei volte l’allenamento a un colpo in questi mesi, quindi quel 17 che mi ha promosso alla finale lo considero davvero un buon risultato. Sinceramente non pensavo che la finale poi prendesse quella piega. Davide Ferrandi in semifinale aveva sparato veramente bene e sospettavo che avrebbe replicato un punteggio di quel livello anche in finale. Infatti la svolta si è verificata agli ultimi piattelli: Davide era in vantaggio, ma ha sbagliato gli ultimi due e mi ha rimesso in corsa per lo shoot-off. Credo che quella situazione della gara improvvisamente trasformata negli ultimissimi piattelli abbia pesato in maniera diversa su noi due nello shoot-off. Io mi sono trovato a spareggiare dopo essere stato all’inseguimento, quasi senza speranza, fino agli ultimi piattelli della finale e quindi è stata una sorpresa positiva. Davide evidentemente ha pagato un po’ la delusione di una vittoria sfuggita proprio nelle ultime battute. Per me si tratta senz’altro della prestazione migliore di queste ultime gare e sono quindi grato al Delegato Fitav Pino Facchini e a Sandro Belperio per avermi offerto questa opportunità: si tratta di un incoraggiamento fortissimo ad affrontare le prossime con ancora maggior convinzione.”
Foto: Pavla Dolenska e Tav Delle Alpi