Fabrizio Cormons è campione del mondo di Para-Trap
Nel confronto iridato di Brno il paratleta di San Felice Circeo svetta in PT2 con una gara leggendaria, mentre in PT3 Gabriele Nanni conquista la medaglia d’argento e favorisce la vittoria a squadre
È un’impresa straordinaria quella compiuta oggi a Brno (Repubblica Ceca) da Fabrizio Cormons che si è aggiudicato il titolo mondiale di Para-Trap nella categoria funzionale PT2 (atleti con disabilità agli arti inferiori). Facendo valere una bella seconda giornata di gara, il cinquantenne di San Felice Circeo, che aveva vinto il titolo iridato già nel 2023, si è qualificato per la finale con 110/125: con il dorsale numero cinque dopo lo shoot-off di ingresso con il francese Maxime Logeon. La classifica parziale era dominata dallo slovacco Filip Marinov con 115/125 davanti al francese Cyril Delubac e al turco Bulent Colmek con 113 e al finlandese Vesa Jarvinen (112). Avvio tutto in salita per Fabrizio Cormons che nel primo round di cinque piattelli collezionava cinque zeri. Anche gli altri contendenti procedevano però con qualche difficoltà e a metà della serie di 25 piattelli che avrebbe decretato il sesto classificato Cormons era già tornato in partita: quantomeno in una posizione che scongiurava l’eliminazione al primo step. Ma la progressione positiva di Fabrizio Cormons procedeva e il paratleta pontino, scalando posizioni, accedeva al duello conclusivo con il francese Cyril Delubac con la certezza di conquistare almeno la medaglia d’argento. Il paratleta transalpino guidava la classifica e affrontava l’ultimo step di dieci lanci con due piattelli di vantaggio sull’azzurro. Ma al 45° lancio la prima sorpresa: Delubac mandava a vuoto il suo colpo e Cormons colpiva portandosi a ridosso dell’avversario per 35 a 36. Al 47° lancio ancora un errore di Delubac su un sinistro, ma Cormons polverizzava il suo centrale ed era parità a quota 38. L’ultimo colpo di scena si verificava al 50° lancio quando ormai si profilava lo shoot-off per l’assegnazione del titolo. Cyril Delubac mandava ancora a vuoto il suo colpo su un sinistro. Fabrizio Cormons disintegrava invece un mezzo destro e il paratleta del Dt Benedetto Barberini era campione del mondo per 40/50 a 39.
Fabrizio Cormons
Nel testa a testa tra la scuola francese e quella italiana che ha contraddistinto tutto il Mondiale di Brno sono stati i transalpini a centrare il titolo a squadre: con 322/375 la Francia ha preceduto sul podio di un solo piattello l’Italia di Fabrizio Cormons, Antonino Ventre e Alessandro Spagnoli.
“Non pensavo proprio di poter vincere dopo i cinque zeri iniziali. – Ha spiegato Fabrizio Cormons – Però dopo che mi sono salvato dall’eliminazione ai 25 piattelli ho capito che la gara era aperta e che potevo anche inventarmi un risultato incredibile. Ho creduto davvero nella vittoria soltanto quando con Delubac ci siamo trovati in parità. Quando poi Delubac ha sbagliato l’ultimo, mi sono detto: questo io non lo posso sbagliare. Dopo quei primi cinque zeri ero certamente avvilito, ma non rassegnato. In quei primi cinque lanci non ero riuscito a prendere il mio tempo tra il pull e lo sparo: dal sesto piattello, invece, ho allungato la voce per dare il pull e allora ho ritrovato il mio vero tempo di gara.”
Un altro risultato importante per l’Italia del Dt Benedetto Barberini è arrivato dalla categoria funzionale PT3 (atleti con disabilità agli arti superiori): in quella divisione il plurititolato Gabriele Nanni ha conquistato la medaglia d’argento alle spalle del sedicenne turco Erdem Madran. Era stato il paratleta di Sala Bolognese ad occupare la vetta della graduatoria al termine delle serie di qualificazione con un ottimo 120/125 davanti allo stesso Madran (111) e all’altro azzurro Mirko Cafaggi (109). Escluso Cafaggi al primo step dei 25 piattelli, la corsa per il titolo risultava circoscritta allo spagnolo Antonio Briňas Mora, al nostro Nanni e alla rivelazione della Turchia Erdem Madran. Il terzo posto di Briňas Mora spianava la strada al duello tra Gabriele Nanni e a Erdem Madran, ma l’azzurro già nelle fasi precedenti aveva concesso qualche piattello di troppo al giovanissimo avversario che si aggiudicava il titolo mondiale sul paratleta bolognese per 41/50 a 38. In questa qualifica Antonino Ventre ha concluso al settimo posto con 109 e Alessandro Spagnoli all’ottavo con 102. 99 centri hanno attribuito il quattordicesimo posto a Giulia Vernata.
Il podio della PT3 con Gabriele Nanni al secondo posto alle spalle del turco Erdem Madran
Gabriele Nanni, Mirko Cafaggi e Riccardo Collodet si sono laureati campioni del mondo a squadre con 315/375 davanti alla Spagna e alla Repubblica Ceca.
Gli azzurri della categoria funzionale PT1 (atleti in carrozzina) hanno conquistato la medaglia d’argento a squadre: Davide Fedrigucci, Emilio Poli e Giuseppe Arioli hanno totalizzato 276/375 e si sono collocati a soli tre piattelli dai neocampioni del mondo della Repubblica Ceca. Meno effervescente la prova degli atleti di PT1 a livello individuale: Davide Fedrigucci con 96/125 ha partecipato allo shoot-off per l’ingresso tra i sei finalisti ma si è arreso per 1 a 0 all’emiratino Alhashmi e si è attestato al settimo posto in classifica generale. Sul responso dell’atleta di Urbino, iridato della categoria nel 2023, ha pesato il modesto risultato della prima serie della giornata conclusiva: un analogo problema ha confinato l’altro fuoriclasse azzurro, il bresciano Emilio Poli, alla quindicesima posizione con 87. Si conclude con 93/125 e l’undicesimo posto in classifica la prima esperienza in azzurro di Giuseppe Arioli, mentre Maria Mirabile ha concluso il mondiale di Brno con 62 centri all’attivo. Il titolo individuale è andato all’emiratino Mohammed Alhebsi che, dopo il 97/125 di qualificazione, in finale ha stabilito il nuovo record mondiale con 41/50 e ha preceduto lo svizzero Murat Pelit (100+33) e il ceco Jaroslav Klimes (98+28/40).
Nella gara di Mixed Team la squadra della Francia si è imposta con 213/250 davanti all’Italia di Fabrizio Cormons e Giulia Vernata (209). Terzi gli Stati Uniti con 204.