Erik Pittini: il vichingo colpisce ancora

In un Gran Premio giocato sul filo della perfezione il friulano delle Fiamme Oro al Concaverde è il migliore degli Eccellenza di Skeet

(di Massimiliano Naldoni)

C’è un’immagine che dice più di mille parole del livello agonistico del Gran Premio di Skeet del Concaverde: è lo scatto che ritrae la batteria dei cinque 25 del primo giorno di gara. Erik Pittini è uno degli autori dell’en-plein insieme a Gabriele Rossetti, Marco Sablone, Niccolò Sodi e Francesco Bernardini. Che la vittoria in Eccellenza al Gran Premio gardesano fosse tutt’altro che un gioco da ragazzi si era insomma capito quasi subito. Ma soprattutto quell’immagine suggeriva anche il responso. È stato infatti il vichingo delle Fiamme Oro a spuntarla nella massima categoria: Erik Pittini si è imposto al Concaverde con 124/125 in qualificazione e, dopo un confronto-fiume per il dorsale con Gabriele Rossetti, con un consistente 57/60 in finale davanti a Tammaro Cassandro e Marco Sablone.

La batteria dei cinque 25 nel primo giorno del Gran Premio di Skeet del Concaverde

Erik, che significato ha questa vittoria stellare nel tuo percorso agonistico del 2025?

Una grandissima importanza perché è vero che la stagione non è iniziata male dal momento che in Perù ho concluso al quinto posto, però poi ci sono state alcune situazioni un po’ negative, come la World Cup di Cipro, che mi hanno fatto perdere fiducia nei miei mezzi e dovevo assolutamente ritrovare quello slancio. Non ero del tutto deluso dalle gare che avevo fatto, ma sapevo che potevo fare meglio e che ancora il mio momento doveva arrivare.

Che cosa non ha funzionato del tutto nella prima parte della stagione?

Certamente non la tecnica che, quando hai sulle spalle ormai un certo numero di stagioni di agonismo, ovviamente c’è. E neppure la concentrazione che io metto sempre al massimo grado in ogni gara che faccio. Ma si sa che per il 90% nel nostro sport conta la testa e io non avevo l’atteggiamento giusto per entrare in gara e fare bene. È proprio su quello che ho lavorato duramente in queste settimane.

In questo Gran Premio ci si è messo anche uno shoot-off senza fine per il dorsale a complicare la situazione.

Un campione olimpico come Gabriele Rossetti non molla mai. È stata una mezza finale: esserne uscito sconfitto lì per lì mi ha fatto pensare che non fosse ancora la volta buona.

Erik, sai bene che nei MicroMag c’è una sotto-rubrica denominata: pelo nell’uovo. Dove sono stati i tuoi pochissimi errori in questa gara?

In qualificazione solo un 3 mark alla prima serie. Mi sono trovato improvvisamente in difficoltà quando ho fatto quello zero. Mi sono detto: in questa gara potevi far solo uno zero, adesso basta! Poi in finale abbiamo sparato con piattelli mediamente molto difficili e ne sono andati via due alla 4 che è una pedana che ultimamente ho sofferto un po’. Questi pochi errori saranno però il materiale su cui lavorare nelle prossime settimane.

Foto: Alessia Tonizzo