Emanuele Fuso: una vittoria targata tranquillità

Con una corretta gestione del proprio stato di forma l’atleta dell’Esercito è primo tra gli Eccellenza al Gran Premio Fitav di Skeet di Conselice

(di Massimiliano Naldoni)

Il protagonista degli Eccellenza in gara al secondo Gran Premio Fitav di Skeet a Conselice è Emanuele Fuso (nella foto di copertina con Pierluigi Pescosolido): in una gara dai contenuti tecnici molto elevati, l’atleta umbro di Spello si inserisce tra i finalisti con 123/125 alle spalle di un formidabile Valerio Palmucci che conclude la fase di qualificazione senza errori, poi nell’ultimo round fronteggia qualche inconveniente fisico e taglia il traguardo con un solido 56/60 davanti a Domenico Simeone e Gabriele Rossetti.

Emanuele, a Conselice hai prevalso in una gara di altissimo livello tecnico.

Sì, è stata una gara bellissima perché erano presenti tutti i maggiori talenti del nostro panorama nazionale. Sapevo che i punteggi sarebbero stati molto alti e infatti anche in qualificazione in questa gara non era possibile sbagliare troppo se non rischiando di restare fuori: con 123 contavo, sì, di essere in finale, ma a un certo punto della gara, quando ancora altri atleti non avevano concluso la quinta serie, perfino i 122 non erano sicurissimi di entrare. E anche in finale siamo sempre stati tutti nel giro di un piattello.

Dopo un Valerio Palmucci monumentale in qualificazione, la finale ha riservato però qualche sorpresa.

Può succedere che si affronti una finale con un leggero appagamento dopo un grandissimo punteggio come quello che Valerio è stato in grado di realizzare, ma è anche vero che in finale eravamo tutti e sei ad un livello certamente molto alto, quindi la partita in questi casi è sempre aperta.

Emanuele Fuso al vertice del podio di Conselice con Domenico Simeone e Gabriele Rossetti

Nel tuo caso probabilmente hai preferito raggiungere la finale non da superfavorito alla vigilia?

Io sono arrivato tranquillo alla finale perché ho un feeling ottimo con il campo di Conselice in cui ho vinto anche il Fitav dell’anno scorso. E in più sono approdato a questo Gran Premio consapevole di attraversare un momento di buona forma. Ho voluto sfruttare il mio buon momento di forma e come sempre non ho fatto la gara sui miei avversari, ma mi sono focalizzato sui gesti tecnici giusti per andare a cercare il punteggio.

Per andare a cercare il pelo nell’uovo, come spieghi quei tuoi pochi zeri della finale?

Qua e là a volte, anche in una finale, si manifesta un po’ di superficialità e non riesci a compiere il movimento nella maniera corretta. Fra l’altro a un certo punto della finale ho cominciato ad avvertire un leggere dolore alla schiena, anche per la stanchezza di tutta la gara, e in quel momento, invece di muovere bene il busto, mi sono affidato ai movimenti delle braccia. Ne è scaturito qualche zero e allora a quel punto mi sono impegnato a ritrovare il mio consueto movimento corretto per completare bene la finale.

Dopo l’importante trasferta in Kuwait, è arrivata questa vittoria molto netta: un gran momento per Emanuele Fuso.

Questa in particolare è stata davvero una bellissima gara perché mi ha confermato appunto il mio stato di forma. Quella del Kuwait è stata una gara con piattelli molto difficili e io non ho trovato subito il feeling giusto con l’impianto. In quel caso infatti il punteggio non è stato quello che avevo immaginato, ma mi ha comunque permesso di accedere alla finale e di compiere quelle verifiche che poi mi hanno portato alla vittoria nel Gran Premio.