Il Compak umbro alla prova della celebrità
Alcune impressioni dal Regioni di Compak in vista del 2026 che vedrà sotto i riflettori molti specialisti e molte specialiste della disciplina
(di Massimiliano Naldoni)
Quella conseguita dall’Umbria nel comparto delle Qualifiche al Trofeo delle Regioni di Compak nello scorso ottobre è una vittoria che ha proiettato letteralmente nel futuro il movimento regionale della disciplina. La netta supremazia conquistata dagli atleti umbri delle Categorie aveva già delineato un panorama agonistico in ottima salute (proprio in queste pagine avevamo dato subito largo spazio ai protagonisti di quel team), ma è l’affermazione nell’area delle Qualifiche a descrivere appunto un comparto in potente espansione. Era stato Veniero Spada (95/100) in persona a guidare la formazione nel ruolo di Veterano, affiancato nell’occasione da Veronica Bertoli (80) e dai Senior Paolo Arcangioli (94), Francesco Bordoni (94), Bruno Roccasecca (94) e Alessandro Piantoni (90): con 541/600 la squadra, seguita passo per passo in tutta la competizione da Michael Spada, in quella circostanza aveva staccato di venti piattelli gli specialisti della Toscana e di ventuno i colleghi delle Marche. A più di due mesi dalla grande impresa di Foligno quella vittoria è ampiamente metabolizzata, ma i suoi effetti si proiettano già fino da ora sulla stagione 2026: siamo andati allora a interpellare Veniero Spada, Veronica Bertoli, Francesco Bordoni e Bruno Roccasecca per comprendere verso quali obiettivi si sta dirigendo il vittorioso Compak made in Umbria.
Veniero Spada
Coach Spada, nel trofeo delle Regioni 2025 il successo dell’Umbria delle Categorie era nelle previsioni, ma la larga affermazione del team delle Qualifiche ha illuminato letteralmente il panorama regionale.
Sì, ed è il risultato di una scelta precisa. Come già per le Categorie, anche per le Qualifiche avevo rispettato la regola che prevedeva di convocare per il Trofeo delle Regioni i vincitori e gli autori dei migliori risultati nel Campionato regionale. Fra l’altro tutti coloro che avevano acquisito il diritto alla convocazione hanno poi dato la piena disponibilità: quindi, come appunto già per le Categorie, anche nelle Qualifiche l’Umbria ha presentato proprio la squadra titolare nel vero senso della parola. In questi casi può capitare, e infatti altre volte è capitato, che per motivi diversi non tutti i qualificati diano la propria disponibilità: invece in questa stagione ho potuto notare un grande senso di responsabilità degli atleti dell’Umbria ed è un fenomeno che proprio qui pubblicamente voglio elogiare. È stato anche un bel modo di dimostrare rispetto nei confronti degli avversari e della gara stessa che infatti è risultata una competizione di alto livello tecnico e particolarmente sentita da tutti i partecipanti. Anche i punteggi sono stati più alti delle previsioni perché noi delle Qualifiche siamo addirittura arrivati vicini a quel risultato con cui la squadra dell’Umbria ha vinto nelle Categorie. Con il punteggio che abbiamo totalizzato saremmo arrivati addirittura secondi proprio tra le Categorie. E anche quando c’è stata qualche flessione, tutti hanno dato una bella risposta magari subito nella serie successiva.
È vero che il Regioni di Compak ha dato indicazioni importanti anche nell’ottica della Nazionale?
Ci sono certamente segnali di cui terrò conto. I Senior, ad esempio, hanno dato prova di essere pienamente maturi per le competizioni importanti. Con Paolo Arcangioli e Alessandro Piantoni che sono delle certezze, anche Francesco Bordoni, che è entrato nella qualifica all’inizio del 2025, ha dimostrato di poter aspirare alla maglia azzurra. Fra l’altro, in generale nel panorama italiano nel 2026 ci saranno altri transiti anagrafici importanti: Enrico De Tomasi diviene Senior, Claudio Moretti e Mauro Bosi saranno Veterani. Si tratta di nomi di punta del nostro Compak. Io sono super ottimista: ci attendono in Italia due gare internazionali importanti di Compak e di Sporting e si sa che le gare in casa sono sempre esaltanti. Con gli Juniores che nel frattempo hanno un anno in più di esperienza e il gruppo delle Ladies compattamente solido, mi aspetto davvero una bella stagione per le nostre discipline.

Le squadre dell’Umbria delle Categorie e delle Qualifiche celebrano il doppio successo di Foligno
Bruno Roccasecca
Bruno, dopo una stagione di grandi soddisfazioni internazionali all’Europeo e al Mondiale di Compak, come hai vissuto il Regioni 2025?
Tra i tanti appuntamenti della stagione è stato un momento agonistico molto emozionante. Con Veniero in squadra c’è sempre più forza e sicurezza. Oltre al fatto che spara bene, Veniero è un riferimento forte per il gruppo ed è sempre prodigo di consigli e suggerimenti. E poi devo dire che in quella occasione Michael Spada non ci ha lasciati soli neppure un minuto e anche la sua presenza è stata davvero un punto in più. Sotto il profilo tecnico io ho fatto 94, ma potevo fare anche un punteggio superiore di un paio di piattelli. Il fatto è che quando gareggi in squadra vivi un’atmosfera tutta particolare: sai che un punteggio negativo può mandare a fondo il gruppo e la pressione ti condiziona. Secondo me in una gara a squadre occorre essere molto più determinati che in una gara individuale. Quanto all’atmosfera che abbiamo vissuto, io sostengo da sempre che il Compak è davvero una grande famiglia. Partecipare all’attività nell’arco della stagione significa creare delle amicizie che vanno al di là della distanza tra i rispettivi luoghi di residenza. E del resto anche la nostra squadra dell’Umbria era in realtà fatta di atleti che provengono da zone diverse d’Italia ma che sono amalgamati grazie appunto alla capacità di Veniero.
Cresciuto tiravolisticamente a Sezze, ha poi scelto di appartenere alla scuderia di Foligno: che cosa ha significato tecnicamente?
Sono tesserato a Foligno da otto anni perché Foligno è una delle capitali del Compak italiano e mondiale. Secondo me Veniero è il miglior tracciatore del mondo e Michael è un genio della disciplina: un tiratore fortissimo e un tecnico molto capace. I risultati che ho ottenuto in questi anni, primo fra tutti la conquista dello scudetto tricolore dei Senior in questa stagione, li devo a Veniero che mi ha sempre dato sicurezza sul piano tecnico e mi ha fornito anche la capacità di stare con la testa sempre in gara. Perché il tiro a volo è uno sport in cui quello che hai perso in una serie non lo recuperi più: nel calcio puoi sbagliare un rigore e dopo magari segnare tre goal, ma nel nostro sport lo zero che hai fatto, quel piattello che non hai colpito, è perso definitivamente.

Il podio delle Qualifiche al Regioni 2025 di Compak: l’Umbria di capitan Veniero Spada è sul gradino più alto davanti a Toscana e Marche
Veronica Bertoli
E nel tuo caso, Veronica, la partecipazione al Regioni 2025 che cosa ha significato?
Mi avevano interpellato nel 2024 proprio per il Trofeo delle Regioni ma avevo dovuto rinunciare per un impegno, quindi quello di quest’anno è stato il mio debutto in una gara a squadre di questo genere. Vale sempre il fatto che in una prova individuale, in base al tuo risultato, ci guadagni o ci rimetti soltanto tu, mentre se gareggi in squadra ci sono altre persone di mezzo nella prova che stai offrendo. Va detto però che noi abbiamo saputo far gruppo. In altri casi, nelle gare individuali, trascorri certamente del tempo con coloro che sono in batteria con te, ma in questo caso vivi proprio l’intera giornata con il tuo gruppo ed è stato molto bello. A livello personale sono molto contenta della mia stagione: è stato senz’altro l’anno migliore della mia carriera. È stata una stagione molto impegnativa anche a livello internazionale con la partecipazione all’Europeo e al Mondiale sia nel Compak che nello Sporting. Per me è un onore partecipare alle trasferte internazionali, ma è anche un’opportunità tecnica straordinaria: ti interfacci con un mondo completamente diverso rispetto all’attività nazionale. Per il 2026 sono positiva e molto carica: non vedo l’ora di iniziare la stagione. Un voto alla stagione che si è conclusa..? Un bel 9, perché quando mi devo premiare, mi premio volentieri!
Francesco Bordoni
Francesco, che cosa è stato il Regioni di Compak per te?
È fuori discussione che al Trofeo delle Regioni abbiamo fatto una bella gara collettivamente, ma mi ha colpito molto il fatto che sia stata una gara con grande partecipazione. Il Regioni è una gara che sta assumendo sempre più importanza specialmente con il criterio che è stato adottato da quelle aree come l’Umbria che designano gli atleti nella squadra in base alla partecipazione e al piazzamento al Campionato regionale. In questo modo la disputa del Trofeo diventa una sorta di finale dei Campionati regionali. Io sono davvero molto d’accordo con questa scelta: è giusto in senso sportivo nei confronti degli atleti ed è vantaggioso per i piccoli impianti di ogni regione che appunto spesso sono quelli che nei Campionati regionali ospitano le prove e hanno così la possibilità di ricevere una bella affluenza di pubblico. Tecnicamente quest’anno tutte le regioni sono arrivate agguerrite e desiderose di partecipare. È vero che il 6 ottobre la gara era collocata alla conclusione della stagione, ma proprio per quello molti atleti si sono presentati con un bel bagaglio di colpi sparati e quindi eravamo un po’ tutti in forma. Devo anche dire che al Trofeo delle Regioni ho incontrato numerosi colleghi atleti che ai Gran Premi avevo visto ben poco. Ci sono appassionati che, per il motivo della distanza dalle sedi dei Gran Premi o per motivi vari, non partecipano appunto a molte delle gare del calendario federale, ma con la qualificazione in base al responso del Regionale ottengono l’opportunità di vivere questa bella esperienza. È un modo per offrire a qualche talento nascosto l’opportunità di mettersi in luce.
Dai un voto al tuo 2025 in vista dei grandi appuntamenti che ti attendono nella prossima stagione.
Sono molto soddisfatto di questa stagione in cui ho conquistato molti podi e anche qualche vittoria. Il voto è: 8. Avrebbe potuto essere più alto, ma è mancato l’acuto agli Assoluti a Castelgoffredo. Al Campionato italiano dopo il primo giorno che era andato alla grande e mi aveva collocato in prima posizione, nel secondo giorno ho fatto uno scivolone in un campo e mi è sfuggito il titolo. Un po’ di rammarico c’è. Mi ero allenato tantissimo: mi sentivo pronto. Ma occorre capire che non si riesce ad essere al top in tutte le gare, in ogni fine settimana. Capita di sbagliare un campo e in quel modo una gara sfuma. Ho dedicato queste settimane di fine autunno proprio alla correzione di qualche dettaglio in vista della stagione 2026 con l’Europeo di Sporting e il Mondiale di Compak in Italia. Diciamo che l’obiettivo dell’anno prossimo è sicuramente il titolo italiano.
Foto: Tav Foligno




