Giovanissimevolmente: Francesca Iorianni e Gabriele Duggento

Già in evidenza nelle gare individuali del Trofeo Coni, la torinese di Cascinette d’Ivrea e il tarantino di San Giorgio Jonico si preparano a brillare tra le Giovani Speranze della Fossa Olimpica nella stagione 2026

(di Massimiliano Naldoni)

Sono Francesca Iorianni e Gabriele Duggento ad aver svettato nei confronti individuali del Trofeo Coni 2025 sulle pedane di Porpetto. La quindicenne piemontese (che oltre a praticare il tiro a volo è anche una pallavolista nel ruolo prediletto di centrale) nel Trap si era già messa in luce nel segmento settentrionale dell’Uno d’Oro dopo l’exploit del Gran Premio di Cieli Aperti, ma con la vittoria nell’individuale femminile all’impianto friulano ha completato in maniera brillante una stagione caratterizzata da significativi progressi tecnici. A Porpetto due 22/25 in qualificazione hanno promosso alla finale Francesca Iorianni che successivamente con un solido 21/25 ha occupato il gradino più alto del podio davanti a Beatrice Zainotto e Michelle Lisca (nella foto di copertina). Con l’affermazione nell’ambito maschile del Trofeo Coni Gabriele Duggento (che in parallelo alla Fossa Olimpica è attualmente anche una punta del Carosino Calcio) ha invece restituito smalto ad un percorso stagionale che era iniziato brillantemente ma poi aveva smarrito un po’ di luminosità nel corso dell’estate. A Porpetto 45 centri in qualificazione hanno proiettato in finale il quindicenne pugliese (allievo di Antonio Albano: l’istruttore che ha permesso allo stesso Gabriele di superare un momento tecnicamente complesso) che si è poi imposto con 21 su Alessio Guidi e Giacomo Villani.

Francesca Iorianni

Francesca, che cosa ha rappresentato la vittoria al Trofeo Coni nel panorama complessivo della tua stagione?

Nel Trofeo Coni sono riuscita ad alzare un po’ il livello dei miei punteggi: sono riuscita infatti a ritoccare la media in positivo di qualche piattello e questo è un aspetto che risulta molto importante nel giudizio generale della mia stagione. Quella di Porpetto è stata anche una gara che mi ha messo a confronto con qualche avversaria con cui non mi ero misurata nelle altre gare dell’anno e questo mi ha costretta quindi ad affrontare una competizione un po’ diversa: ma sono contenta di essere riuscita ad ambientarmi bene. Nello sport è sempre così: più ti spingi avanti e più aumentano le difficoltà, ma hai anche sempre tante opportunità di migliorarti.

I due 22 della qualificazione trasmettono subito l’impressione di una conquistata regolarità: è anche il tuo parere?

Sì, anche se devo un po’ migliorare nella parte conclusiva della serie perché ho sbagliato l’ultimo piattello nella seconda serie e poi di nuovo l’ultimo anche in finale. In finale quell’errore non ha avuto conseguenze, ma diciamo che potevo chiudere con un 21 che nella serie ad un colpo sarebbe stato davvero un bel risultato. Probabilmente nell’ultima fase della serie vado un po’ in ansia concentrando il pensiero proprio sul fatto che si tratta degli ultimi piattelli e allora qualche volta si verifica l’errore. In preparazione della prossima stagione devo lavorare quindi proprio sulla gestione dell’ultima parte di ogni serie per eliminare questo inconveniente.

Francesca Iorianni

Quest’anno hai fatto un’ottima finale anche al Gran Premio di Cieli Aperti: quindi la finale risulta un momento difficile della gara che però sei in grado di gestire bene.

Sì, a Porpetto sono riuscita a conservare la concentrazione per tutta la serie, tranne appunto all’ultimo lancio che però non ha prodotto conseguenze. Non ho fatto però un allenamento particolare sulla serie ad un colpo. Fino dai mesi estivi, per effetto di un problema tecnico al calcio del fucile che adesso è in via di risoluzione, ho acquisito la tendenza a utilizzare molto la prima canna e quindi quella situazione un po’ forzata mi ha aiutato molto per la serie ad un colpo.

Gabriele Duggento

Gabriele, qual è il tuo giudizio sulla tua stagione che si è conclusa con la vittoria al Trofeo Coni?

È una stagione che è iniziata benissimo: mi sento di confermarlo. La parte finale, di nuovo buona, è stata un po’ un riscatto perché verso la metà dell’anno invece mi ero un po’ perso e infatti anche al Campionato italiano non sono riuscito a conseguire un risultato e un piazzamento particolarmente soddisfacenti.

Evidentemente al Campionato italiano non sei arrivato nel momento della tua forma migliore?

In realtà è una gara che avevo preparato bene, ma è capitato che proprio nella mattina del primo giorno di gara a Montecatini ho avvertito tutta insieme la pressione di quel genere di evento. Ho cercato di assicurarmi i piattelli per salvare il risultato, ma ho finito per ottenere l’effetto opposto e perderne anzi qualcuno di troppo. Proprio la volontà di fare il risultato e di ottenere un buon piazzamento al Campionato italiano hanno condizionato tutto il mio atteggiamento in gara. Capisco che in una stagione ci sono, e ci saranno sempre, degli alti e bassi, ma occorre anche sempre provare a dare il massimo in ogni gara e al Campionato italiano serviva fare qualcosa di meglio.

Gabriele Duggento al vertice del podio del Trofeo Coni con Alessio Guidi e Giacomo Villani

Il Trofeo Coni, sebbene su di una distanza di gara circoscritta, ha rappresentato quindi una buona occasione di riscatto.

Sì, infatti sono stato particolarmente soddisfatto del 45/50 che è il punteggio che ho conseguito nella qualifica. Il risultato della finale è stato poi addirittura una liberazione perché era da tempo che non partecipavo appunto ad una finale ad un colpo e quindi è stato complicato ottenere quel 21, ma anche molto importante per restituire slancio alla mia stagione. In questa stagione non ho fatto molte finali, ma so di aver comunque condotto un buon allenamento sulla serie ad un colpo nell’arco dell’anno: in ogni allenamento in questi mesi ho fatto la scelta precisa di affrontare sempre due serie a due colpi, ma anche di dedicare la terza serie di ogni seduta di allenamento al colpo solo.

Un altro momento importante della tua stagione è stata la partecipazione al Trofeo delle Regioni con la squadra della Puglia: che esperienza è stata?

Il nostro Delegato regionale Cosimo Moretto mi ha convocato per la squadra come Terza categoria e io effettivamente non mi sarei mai aspettato che avvenisse una cosa del genere dopo una stagione un po’ altalenante. E soprattutto non avrei mai immaginato che la designazione avvenisse appunto per la Terza categoria. È stata un’altra bellissima esperienza perché siamo stati in corsa addirittura per il secondo posto e poi abbiamo conquistato comunque una prestigiosa presenza sul podio. Effettivamente quella gara mi ha trasmesso sensazioni anche del tutto nuove perché fino ad ora non avevo mai partecipato a gare a squadre: quindi, tante emozioni ma, nonostante che fossi consapevole che il risultato di ciascuno di noi contava molto per il punteggio generale, non ho avvertito neppure troppa ansia e questo è un altro bel segnale in vista degli impegni della prossima stagione in cui nel Settore Giovanile vorrei conquistare la promozione alla qualifica superiore.

Foto: Clikkami e Tav Porpetto