Marsala: questa nostra vittoria bellissima
Parlano i protagonisti del Campionato delle Società di Trap di Terza categoria: il Presidente del club trapanese Ivan Anastasi, il Ct della Contea Adriano Avveduto e il coach del Tav Po Gianni D’Alfonso
(di Massimiliano Naldoni)
La Società che ha conquistato lo scudetto tricolore della Terza categoria di Fossa Olimpica è il Tav Marsala: il ventiseienne Presidente Ivan Anastasi, figlio del fondatore del sodalizio siciliano, ha guidato al successo il team nel doppio difficile ruolo di timoniere e di atleta. Con il contributo di Vincenzo Foderà, del fondatore del sodalizio Nicolò Francesco Anastasi, di Piero Costanzo, di Renato Pumilia e di Nicolò Falsitta, il club trapanese sulle pedane di Conselice si è imposto con 541/600. Il secondo posto è andato alla Polisportiva La Contea (537): un monumentale Adriano Avveduto, a sua volta nella funzione duplice di atleta e di direttore tecnico, ha guidato alla conquista dell’argento la formazione completata da Vincenzo Triscari, Maurizio Annaloro, Giuseppe Fiume, Stefano Covato e Daniele Castiglia. Nel corso della gara di Conselice sono stati in corsa per la conquista del titolo anche gli alfieri del Tav Po della Presidente Stefania Consiglieri: con 533 il sodalizio emiliano si è aggiudicato poi la medaglia di bronzo. Sulle pedane romagnole il direttore tecnico Gianni D’Alfonso ha saputo ben coordinare la formazione di Polesine Parmense composta da Bruno Bonini, Sunter Fontanili, Pietro Cordani, Lorenzo Vecchio, Pietro Stevanoni e Fabrizio Mauro con la riserva Riccardo Morini che ha proficuamente avvicendato a metà gara Sunter Fontanili. Ai direttori tecnici delle tre formazioni che hanno condiviso il podio delle Società di Terza categoria abbiamo chiesto di ripercorre idealmente quell’appassionante corsa verso il titolo e le medaglie.
Ivan Anastasi
Presidente Anastasi, qual è la definizione che descrive meglio l’affermazione del Tav Marsala al Campionato delle Società?
Semplicemente: bellissima! Perché non ce l’aspettavamo assolutamente: né un podio, né tantomeno la vittoria. Quello del titolo tricolore è un traguardo che la Società inseguiva da tanto tempo: anche mio padre, in tutto il periodo in cui è stato Presidente, aveva provato a conquistare il titolo ma non c’era mai riuscito. Il massimo risultato fino ad ora era stato un quarto posto. Però devo dire che anche questa volta non siamo partiti con l’ossessione del risultato: abbiamo deciso di partecipare certamente con convinzione, con la testa ben concentrata in ogni momento in cui siamo andati in pedana e con l’obiettivo naturalmente di dare il meglio, ma senza troppa pressione.
Quando si è materializzata davvero l’ipotesi della vittoria?
Dopo che nella prima serie abbiamo totalizzato 129, la convinzione generale era che fossimo nella media e che tutto poteva ancora avvenire. Certamente con il 142 della seconda serie abbiamo cominciato a crederci veramente. Quella è stata la serie in cui mio padre ha contribuito con un 25 dopo il 20 della prima serie e in quel modo ha dato la carica alla squadra: una vera scossa. Ma in quella serie e anche nelle altre ha sparato molto bene Vincenzo Foderà che è una bandiera della nostra Società. Soprattutto c’è sempre stata molta coesione nel gruppo. Come si dice in questi casi per spiegare il legame di una squadra: pensavamo a tutto tranne che alla gara. Cioè, alla gara ovviamente ci siamo dedicati con molta determinazione in pedana, ma per il resto ha dominato il senso di amicizia e di collegialità e abbiamo vissuto in un’atmosfera di serena tranquillità. D’altronde, è un po’ come se fossimo una famiglia: noi della squadra siamo tesserati da una vita a Marsala, ci conosciamo benissimo e questa volta eravamo semplicemente perfetti, una squadra vera. Ci sono alcuni elementi della nostra storia recente che hanno favorito questa situazione: ad esempio la nuova sede di Campobello, con le sue dimensioni ridotte rispetto alla sede precedente di Mazara, ha contribuito ad unire il gruppo. Dedichiamo volentieri questa vittoria a tutti i tesserati perché senza di loro il Tav Marsala forse non esisterebbe più. Malgrado i tanti trasferimenti della Società, dalla sede originaria della Volpara a Mazara e poi da Mazara a Campobello, le radici del Tav Marsala sono rimaste ben solide e ci sono tuttora in squadra atleti che hanno fatto la nostra storia: Niccolò Falsitta, Renato Pumilia, Vincenzo Foderà e Piero Costanzo che è tra i più giovani, ma è sempre stato presente sotto i nostri colori.
La formazione del Tav Marsala che ha vinto il titolo delle Società di Terza categoria di Fossa Olimpica
Ci sono stati momenti in cui la pressione dell’ipotesi di vincere il titolo si è fatta sentire?
Naturalmente sì, anche se ho detto ai ragazzi in ogni turno: è come se stessimo facendo la prima serie. Mettiamoci impegno, ma senza essere oppressi dalla tensione della gara e del risultato. Infatti non abbiamo mai seguito ossessivamente la situazione della gara nelle prime serie. Dal momento però che anche la terza serie era andata bene e ne eravamo usciti con un 136, a quel punto io e Vincenzo Foderà abbiamo dato un’occhiata più convinta al punteggio di tutte le squadre. Ma senza farci delle vere paranoie. Però era chiaro a tutto il gruppo che la squadra era in corsa per vincere e, sì, la tensione a quel punto si è fatta sentire. Infatti è in quel momento che Niccolò Falsitta ha un po’ ceduto e ha fatto 17, ma tutti noi del resto del gruppo ci siamo attestati ad un ottimo livello e abbiamo compensato. Io però l’ultimo piattello l’ho rotto in lacrime: perché a quel punto sapevo che avevamo vinto. E il primo pensiero che ho avuto dopo aver colpito l’ultimo piattello è stato quello di andare ad abbracciare mio padre. È stato il momento in cui ho rivissuto tutte le fasi della mia vita di tiratore: io e mio padre abbiamo condiviso la passione per il tiro a volo e lavoriamo insieme. E riuscire a condurre mio padre a conseguire quella vittoria che aveva inseguito fino da quando aveva fondato la Società, davvero non ha prezzo. Da figlio, sono orgoglioso di mio padre e credo che anche mio padre possa essere orgoglioso di me.
Adriano Avveduto
Coach Avveduto, a quale traguardo aspirava invece La Contea nel Campionato delle Società di Conselice?
La Contea presentava sicuramente una squadra attrezzata per vincere. La selezione che abbiamo fatto nella giornata di sabato, proprio sul campo di gara, mi aveva permesso di designare i sei atleti nelle migliori condizioni tecniche e agonistiche per la formazione 1 della Contea. Quei sei atleti, tra i quali c’ero anche io, nel test della vigilia del Campionato avevano sparato a un livello molto alto: in gara poi, invece, siamo incappati in un paio di serie meno belle che ci hanno penalizzato. Sulla carta La Contea doveva vincere il titolo con sette o otto piattelli di vantaggio su qualunque inseguitrice. Abbiamo ottenuto l’argento e io sono fiero degli atleti che hanno gareggiato e orgoglioso di chi ha dato il proprio contributo per raggiungere quel traguardo. Quello che conta è che da dieci anni, in maniera continuativa, La Contea è sul podio dei Campionati delle Società con una presenza fra l’altro in tutte le discipline. Questo risultato è di nuovo un grande vanto: premia il mio lavoro e premia soprattutto quello dei miei atleti, di questi ragazzi che percorrono migliaia di chilometri ogni anno per partecipare alle gare.
La squadra della Polisportiva La Contea sul secondo gradino del podio delle Società di Terza categoria
Fra l’altro porta la sua firma proprio il 96/100: il punteggio individuale più alto conseguito dalla squadra.
Sì, sono contento del mio risultato personale che peraltro in una gara a squadre non è rilevante come in altre situazioni. Ciò non toglie appunto che essere l’autore del miglior punteggio tra centottanta tiratori sia sempre una grande soddisfazione per un atleta come me che ormai ha indirizzato il proprio agonismo principalmente a favore del gruppo. Personalmente avevo preparato benissimo la gara perché mi piace sempre tenermi in forma per queste occasioni, anche se poi nella squadra spesso preferisco dare spazio ad altri atleti.
Non è un dettaglio che sia stato quasi en-plein per le squadre siciliane al Campionato delle Società di Terza categoria.
Quasi superfluo precisare che anche nel caso della trasferta di Conselice per tutte le squadre siciliane presenti si è trattato dell’ennesima odissea. Nel caso della Contea un gruppo è partito il giovedì pomeriggio con un veicolo che trasportava i fucili ed è arrivato a Conselice nella serata di venerdì. Frattanto un altro gruppo era arrivato a destinazione con un volo ugualmente nel pomeriggio del venerdì. A quel punto restavano poche ore del sabato per condurre l’allenamento sul posto e per trovare la quadra per comporre le due formazioni. Malgrado tutte queste difficoltà noi della Contea abbiamo avuto appunto la soddisfazione di arrivare sul podio: secondi a quattro piattelli dal Tav Marsala. Da parte mia sono felicissimo per la vittoria della squadra del Presidente Anastasi perché la Società di Marsala e la famiglia Anastasi da trent’anni inseguivano questo risultato e meritavano di raggiungerlo. E la loro vittoria e il nostro argento confermano la bella vitalità del tiravolismo siciliano a livello sia individuale che collettivo.
Gianni D’Alfonso
Coach D’Alfonso, come valuta il responso del Campionato?
Il risultato del Tav Po è sicuramente superiore a quello che eravamo riusciti a conseguire negli anni passati, ma direi che non è al di sopra delle nostre aspettative della vigilia perché quest’anno abbiamo incrementato il numero dei tesserati e quindi avevamo a disposizione tiratori di un livello superiore, tant’è che in squadra questa volta ho potuto convocare infatti un Eccellenza come Sunter Fontanili e due Prima categoria come Bruno Bonini e Riccardo Morini: tutte categorie di cui non disponevo nelle stagioni passate. Riccardo Morini era stato designato come riserva, ma a metà gara ha avvicendato proprio Fontanili che ha dovuto lasciare la gara in anticipo per motivi personali: Morini ha però saputo rispettare la media del nostro Eccellenza e quindi ha contribuito in maniera decisiva al terzo posto. Diciamo che, pur sicuro del valore della nostra squadra, sicuramente alla vigilia avrei messo la firma sulla presenza sul podio: perciò al Tav Po siamo tutti davvero molto contenti di questa medaglia.
La squadra del Tav Po sul terzo gradino del podio delle Società di Terza categoria
Concorda che dopo le prime due serie era possibile coltivare perfino l’ambizione di vincere?
Sì, effettivamente a metà gara avevamo il punteggio migliore e anche nella quarta serie siamo stati in corsa per i primi posti: proprio soltanto nell’ultima parte della quarta serie, negli ultimi cinque piattelli che ogni atleta ha affrontato, abbiamo fatto dieci zeri e quella flessione, determinata dalla stanchezza che una gara lunga produce, ci è costata effettivamente le primissime posizioni. Ma abbiamo capito come si fa a controllare la vertigine e nella prossima occasione proveremo a conquistare la vetta.
Foto: Tav Conselice e Tav Marsala