Giovanissimevolmente: talenti di primavera

Giulia Zanardini, Lisa Taccola, Matteo D’Amico e Tommaso Angelini sono alcuni dei nomi rivelati dal primo Gran Premio del Settore Giovanile a Gioia del Colle: andiamo allora ad osservare più da vicino queste nuove stelle

(di Massimiliano Naldoni)

La stagione agonistica del comparto under 21 della Fossa Olimpica e dello Skeet si inaugura presto ogni anno con il confronto nazionale invernale di Roma, ma è con il Gran Premio di esordio del circuito estivo che il Settore Giovanile elegge le sue prime protagoniste e i suoi primi protagonisti. E puntualmente la gara in programma al Tav Gioiese ha rivelato – talvolta confermando e altre volte magari anche svelando in modo quasi inatteso – alcuni vivaci talenti. Andiamo allora a compiere una prima ricognizione dell’universo under 21 della stagione 2025. Oggi sul palcoscenico del Magazine sfilano Matteo D’Amico, Giulia Zanardini (ritratta in copertina), Lisa Taccola e Tommaso Angelini.

Quello di Matteo D’Amico è certamente un nome già noto ai tecnici e ai commentatori della realtà tiravolistica e l’affermazione dell’atleta catanese delle Fiamme Oro tra gli Allievi dello Skeet rappresenta una chiara conferma.

Matteo, a qualche giorno di distanza quali sono le impressioni suscitate da questa tua vittoria al Gran Premio della Gioiese?

Posso dirmi davvero molto soddisfatto del risultato perché la parte conclusiva della gara è stata molto difficile anche per il brutto tempo che ha imperversato sull’impianto, ma io sono riuscito a mantenere quella giusta costanza nel corso dei vari giri della finale. Avevamo già gareggiato un po’ tutti con il brutto tempo anche nel Fitav a Roma del weekend precedente e quindi eravamo un po’ tutti orientati a stare in pedana con una situazione meteo complicata: alla Gioiese le previsioni ci avevano annunciato che nell’orario della finale ci sarebbe stato perfino un peggioramento. Malgrado questi inconvenienti, sono riuscito a tenere ugualmente tutto sotto controllo.

Matteo D’Amico

Qual è l’aspetto della gara verso il quale stai concentrando di più il tuo lavoro in questa prima parte della stagione?

Sto lavorando molto sulla concentrazione. Soprattutto sulla fase dell’inizio della serie: sulla capacità di entrare subito nella condizione giusta appena sono in pedana. Mi sono dedicato a questo lavoro già nella gara della settimana precedente a Roma e infatti nel Gran Premio alla Gioiese mi sono trovato meglio e ho avvertito subito gli effetti positivi di quell’atteggiamento nuovo. Mi era già capitato in passato di avere problemi nelle primissime pedane e di incorrere appunto in alcuni errori subito all’inizio della serie. Poi magari alla terza e alla quarta pedana mi stabilizzavo e riuscivo a completare bene la serie, ma sul punteggio pesavano negativamente appunto gli errori delle prime pedane.

Matteo, anche in altre occasioni hai dichiarato di essere molto attento alla preparazione atletica: che tipo di attività svolgi attualmente?

Sì, curo molto da sempre la preparazione atletica. Recentemente mi sono dedicato alla pesistica e vado in palestra quattro volte alla settimana. Ma pratico abitualmente anche la corsa ed è un’attività che suggerisco anche a tutti i miei coetanei perché è comunque anche un modo divertente di svolgere attività fisica. L’allenamento mirato alla preparazione atletica è un aspetto che appunto ho sempre curato con molta attenzione e a cui intendo continuare a dedicarmi con molto impegno.

Matteo D’Amico al vertice del podio degli Allievi di Skeet con Stefano Privitera e Nikolas Parlanti

Tornando all’aspetto più propriamente tiravolistico, alla Gioiese però forse nella fase di qualificazione non è andata come immaginavi?

Sì, la qualifica non è andata esattamente come mi aspettavo e infatti avevo immaginato effettivamente un piazzamento migliore al termine delle cinque serie rispetto al quarto posto provvisorio che ho conseguito. È accaduto che ho dovuto fronteggiare un mezzo disastro nel corso della gara che ha abbassato fortemente la mia media. Nella prima serie del secondo giorno stavo procedendo relativamente bene nelle prime pedane, ma sono arrivato alla pedana 4 e nelle doppie ho perso addirittura quattro piattelli. È stato un momento di black-out in cui non sono riuscito a ragionare come dovevo. O forse, anzi, ho pensato perfino troppo. In ogni caso è un aspetto su cui sto riflettendo proprio per evitare che succeda di nuovo. In quel momento sono rimasto un po’ sorpreso perché nelle altre serie la quarta pedana l’avevo gestita sempre molto bene. Nelle tre serie del giorno precedente, ad esempio, alle doppie della 4 avevo fatto soltanto uno zero e quindi, nella peggiore delle ipotesi, la mia previsione era di commettere al massimo un altro errore. In questi casi, poi, si sa che un errore chiama l’altro: gli zeri della prima doppia hanno inevitabilmente prodotto gli altri due. Fra l’altro ero arrivato alla quarta pedana già con due zeri e quindi da quella serie sono uscito davvero con un punteggio negativo: un 19, il parziale più basso di tutta la gara dopo la positiva prima giornata in cui avevo realizzato anche un 25. L’unico vero rimpianto di questa gara è proprio quella serie, anche se poi con la serie successiva, che è stata un 23 con uno dei due zeri ancora alla pedana 4, sono riuscito a conservare la mia posizione tra i primi sei per poter accedere alla finale. Però devo dire che, pur con questo episodio difficile, il risultato del Gran Premio alla Gioiese mi ha dato molta fiducia: mi ha confermato che, qualunque cosa accada, una gara non è mai pregiudicata e che in ogni prova può verificarsi un momento di grande difficoltà a cui occorre rispondere con lucidità. E si deve essere consapevoli e credere fortemente che una gara non è mai finita fino all’ultimo piattello.

Il primo test primaverile del Settore Giovanile è tradizionalmente un laboratorio che permette ad atlete e ad atleti di verificare la propria condizione in vista dei successivi appuntamenti. Lo conferma anche Lisa Taccola: la sedicenne atleta pisana di Uliveto Terme – tesserata al Tav Pisa e allieva di un istruttore di chiara fama come Lorenzo Godi – che all’impianto barese ha centrato la vittoria tra le Giovani Speranze della Fossa Olimpica.

Lisa, che bilancio tracci di questa prova?

Sono certamente contenta della vittoria, ma mi aspettavo di riuscire a fare un punteggio migliore in qualificazione perché in generale in allenamento sto sparando bene: su livelli un po’ superiori a quelli del Gran Premio.

Lisa Taccola sul podio delle Giovani Speranze del Trap con Giorgia Carducci e Lara Bardugoni

Tra la conclusione della stagione scorsa e questo scorcio di inizio 2025 ci sono già stati alcuni risultati positivi.

Sì, sono stata in finale al Campionato italiano di Montecatini che è la gara che ha concluso la stagione 2024 per la quale, pur con alti e bassi, posso formulare un bilancio positivo. Al Campionato italiano invernale di Roma di quest’anno ho fatto il secondo posto ad un piattello dal miglior punteggio. Ma non posso dirmi soddisfattissima neppure di quel punteggio. Non è soltanto un problema tecnico, ma coinvolge tutto l’aspetto psicologico della gara, cioè: l’approccio alla gara e lo svolgimento di ogni serie. A questi aspetti dedicherò infatti il mio lavoro delle prossime settimane.

Alla Gioiese vince in senso strettamente agonistico anche Giulia Zanardini tra le Allieve della Fossa Olimpica, ma la diciannovenne bresciana di Pisogne non vince invece le sue perplessità sul livello tecnico manifestato all’appuntamento pugliese. D’altronde la ragazza lombarda della scuderia del Concaverde possiede certamente una solida forma mentis forgiata in una serie di esperienze sportive molto diverse: appassionata di tiro con pistola e carabina da molti anni, Giulia Zanardini si è avvicinata al tiro a volo sulle pedane del Tav Lovere di Montecampione nel 2023, ma in parallelo ha continuato a coltivare la passione per il kickboxing e per la specialità motociclistica dell’enduro. Qualche infortunio ha impedito fino ad ora all’atleta bresciana di svolgere un’attività tiravolistica regolare, ma il 2025 sembra presentarsi come il vero momento del salto di qualità.

Giulia, qual è l’istantanea che scatti del primo Gran Premio?

Sono contenta più o meno. Soltanto più o meno, dicevo, perché non sono proprio soddisfatta del modo in cui ho sparato in qualificazione. In finale, sì, sono riuscita a concentrarmi e a chiudermi nella mia bolla e il risultato è arrivato, ma il bilancio complessivo della mia gara non è positivo. L’83/125 della qualificazione non è il mio punteggio e nelle serie di gara non ho mai superato il 18, quando invece riesco a stare stabilmente sopra il 20.

Giulia Zanardini: prima delle Allieve sul podio con Gaia Caliari

Che cosa ha prodotto questo rendimento meno brillante?

Non sarebbe giusto attribuire la responsabilità a situazioni esterne: abbiamo gareggiato con vento e pioggia in finale, ma in fin dei conti in qualificazione la condizione meteo era buona. Dipendeva soltanto da me: non sono riuscita a presentarmi in pedana con la concentrazione giusta e ho avuto difficoltà proprio ad entrare in gara con la testa. Quest’anno intendo condurre un allenamento più regolare proprio anche per alzare il livello complessivo dei punteggi. Ma soprattutto intendo lavorare sulla concentrazione perché so che è assolutamente determinante per il risultato: è inutile far tutto bene sotto l’aspetto tecnico se poi non riesci a compiere il giusto approccio alla gara.

Vittoria coincide letteralmente con debutto nel caso di Tommaso Angelini: quattordicenne di Petriano, in provincia di Pesaro e Urbino, che dopo l’esordio nel Compak sulle pedane del Tav San Martino di Rio Salso ha optato per la Fossa Olimpica. Tommaso adesso è tesserato al Tav Conselice ed ha per istruttore l’esperto e competente Fabio Ragazzini. E al Gran Premio della Gioiese ha conquistato il primato tra le Giovani Speranze del Trap.

Tommaso Angelini al vertice del podio delle Giovani Speranze di Trap con Angelo Licciardello e Giacomo Emili

Tommaso, come hai controllato l’ansia del debutto?

Ero certamente un po’ agitato, ma poi sono riuscito a gareggiare con tranquillità: per essere la mia prima gara in assoluto è andato tutto davvero molto bene.

Quanto ha pesato in positivo sulla tua prova il lavoro svolto in questi ultimi mesi?

Moltissimo. Il tempo che sto trascorrendo a Conselice è molto bello e utilissimo:  Fabio Ragazzini è un istruttore bravo, l’ambiente è simpatico e tutti mi hanno accolto subito bene e con grande simpatia.

Tommaso Angelini

Hai saputo affrontare molto bene anche la tua prima finale.

Sì, davvero la mia prima finale in assoluto. Non avevo mai sparato ad un colpo: mai fatto allenamento perché neppure immaginavo di poter entrare tra i finalisti. Eppure ho affrontato la finale spensierato: ero già soddisfatto di essere tra i finalisti e non mi aspettavo proprio di vincere. Adesso so bene che gli impegni cresceranno: con Fabio Ragazzini abbiamo iniziato anche a parlare di un programma di preparazione atletica e nelle prossime settimane il lavoro in pedana e in palestra sarà davvero intenso.

Foto di Pavla Dolenska